GUGLIARA E UNA SERIE A SCRITTA NEL DESTINO: “DA QUEL MIO ANNI NUOVI…”

Ci sono storie degne di essere raccontate. Storie come quella di Filippo Gugliara e il suo amato futsal. Il presidente del Ciampino Aniene AnniNuovi, dopo oltre 30 anni fatti di gioie, soddisfazioni, vittorie, ma anche delusioni, ha coronato quel magnifico traguardo chiamato Serie A.

“A differenza di Mario Tomaino – esordisce il dirigente -, ho iniziato con la mia Anni Nuovi Ciampino nel ’90 insieme a Fabrizio Paterna. Per puro divertimento e passione, per dare così la possibilità a tanti ragazzi di praticare questo sport”. L’impegno di Gugliara, nel calcio a 5, è stato sin da subito a 360°: “Ho preso il patentino di allenatore e, oltre a ricoprire il ruolo di presidente – aggiunge -, allenavo anche la prima squadra. Cosa che ho fatto fino al 2013, per affidarmi poi ad altri tecnici; in particolare a Emanuele Di Vittorio, per la promozione nella cadetteria”.

L’appetito, come si suol dire, è venuto mangiando. “Sono cambiati i piani, in seguito, e diciamo che ci ho preso gusto – racconta -. Sono diventato ‘ambizioso’ e in due anni ho centrato la Serie B, dopo una straordinaria serie playoff”. Quindi la svolta. “Nella stagione 2015-16, c’è stata la fusione col Ciampino – spiega -. Un doppio salto per noi e immediato feeling con Tomaino”. Fino alle ultime, ottime, annate sportive. “Abbiamo vissuto cinque bellissime stagioni in A2 – evidenzia -, sempre in crescendo, fino a sfiorare la categoria regina, in quella scorsa, con Fabrizio Reali al timone. C’è stata grande amarezza per essere usciti da favoriti nel playoff contro l’Active, che avevamo doppiamente battuto in campionato”.

L’appuntamento con la Serie A, tuttavia, era soltanto rimandato. “La delusione è durata poco – ammette Gugliara -, perché sapevamo che Andrea Mestichella e Alessio Vinci dell’Aniene, reduci dalla salvezza nel playout, ci facevano l’occhiolino”. Il destino era già scritto. “È stato amore a prima vista, le idee collimavano – afferma -. Ho visto in loro un entusiasmo incredibile e una volontà sorprendente di unire le forze”. Fino alla nascita, infine, del Ciampino Aniene. “Con Tomaino e gli altri (Bontempi, Onorati e Quagliarini, ndr) non c’è voluto molto per trovare l’intesa – prosegue -. Ed eccoci qua, subito al lavoro, in perfetta sintonia, con lo scopo di costruire una grande società e, di conseguenza, una grande squadra”.

Missione compiuta, dunque: la Serie A è finalmente a Ciampino. “Si avvera un sogno – sottolinea il copresidente -. Una grande occasione per confrontarci ai massimi livelli nazionali”. Con il PalaTarquini, ovviamente, pronto a sostenere la compagine giallonera-rossoblù. “Già mi immagino il palazzetto stracolmo, con un tifo che non ha eguali in Italia – dichiara -. Francesco D’Ario e Giulio Quagliarini ci assicurano di aver allestito una grande rosa affidata a Daniel Ibañes, allenatore brasiliano naturalizzato spagnolo dall’eccellente passato come giocatore”. La palla, ora, passa letteralmente al roster aeroportuale. “Naturalmente, sarà il campo il vero giudice”. Appuntamento, perciò, al 9 ottobre.

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